At the tender age of almost 44 I feel I finally will not be paying for the shortcomings of others anymore. It has been my damnation and it took me years to become adept at seeing the early signs of bullshit, to identify a provocation as an action to trigger a behaviour that is not in my interest, and to know when to answer and not to answer a provocation - silence is a powerful weapon if used shrewdly. I can now start building instead of patching up situations created by others. And just thinking about the energies that got freed and the possibilities I have in front of me I feel awashed with well being.
On a lighter note I think my little kitchen window is my first step towards creativity rather than plain reproduction. I find so beautiful how light can change dramatically what you see or perceive.
Saturday 15 December 2012
Sunday 22 July 2012
I'm starting to hate my UWA
No, not true. I'll end up loving it but at the moment I haven't cracked it yet. It allows me to do many things like thaking a whole church nave, but it is extremely difficult to keep it straight. Even the tiniest movement when one clicks results in massive inclination in the picture. It might also account for why one often gets prominent softness in a single corner rather than all around the edges. I read many reviews that had problems with one corner and the problem is, in my view, the angle of the lens with the plane of the scene. For me, who like symmetries it's unnerving not getting that bloody angle flat.
Monday 14 May 2012
I'm So Cool
It's a boring and irritating experience spending time on a flickr portrait group where 80% of the pictures represents women trying desperately to be sexy. I always.... well, flick through desperately trying to find an interesting face, a natural pose, some variety of emotions.
After one of those experiences when I thought I'm going to puke if I see another woman in a sexy unnatural pose a friend circulated this video: That doesn't make you a model.
I'm So Sexy.
You Sexy Thing.
Tuesday 13 March 2012
La liberta' delle donne
Stavo cercando di capire se il libro di Valeria Ottonelli vale la pena di essere letto ma qualunque recensione leggo mi lascia perplessa perche' l'unico punto che viene messo in evidenza e' l'antagonismo con il cosidetto movimento femminista moralista che attaccherebbe una specie protetta: le belle donne. Sopratutto le belle donne che vanno in televisione a mostrare i propri corpi discinti o che si prostituiscono - un segno d'emancipazione epocale. Questo articolo apparso su Gli Altri che mi e' capitato di leggere mentre cercavo recensioni su google ne e' un esempio.
Queste donne, per quello che ne so io, non hanno bisogno di essere difese, non sono una specie protetta e sanno benissimo come farsi strada nel mondo. Quindi rimango un po' perplessa da questa improvvisa difesa. Il femminismo moralista ha vinto, non perche' le altre, che fra l'altro sono molte di piu', si sentono tutte sante ma perche' non sono mai rappresentate. Infatti le uniche rappresentate dai mezzi di comunicazione sono quelle come la Belen. Personalmente io sono stufa di vedere donne che ridono ad essere marchiate come prosciutti, essere messe sotto i tavoli, essere smanacciate e avere come fuoco fisso della telecamera le tette.
Voglio vedere donne che fanno qualcosa d’altro, che esibiscono delle qualita’ che non siano quelle di madre o puttana od ultimamente schiava silenziosa e pezzo di carne da marchiare. Questa non e’ liberta’ se poi quando entro in una riunione tutto il lavoro che faccio io viene automaticamente ignorato in confronto a quello che fa il mio collega nonostante lui sia meno produttivo.
Le femministe moraliste alle quali io mi associo sono contro questo modello unico che e’ stato ribattezzato MUT (Modello Unico Televisivo) anche se il televisivo dovrebbe essere esteso anche ad altri mezzi di informazione. Quando La Stampa mette la foto di una donna sdraiata sul tavolo di una cucina in posa sbarazzina ed equivoca con un laptop davanti ad illustrare una conferenza di business women alla quale hanno partcipato la CEO della pepsi ed altre donne di simile calibro fa disinformazione e un disservizio a tutte le donne, per esempio, perche’ la percezione della donna in business o accademia diventa quella di una donna poco credibile. Immaginate un’articolo su una qualche importante conferenza illustrata da un uomo sdraiato su un tavolo in cucina mentre fa lo spiritoso. Perche’ questo deve essere accettabile per una donna ma non per un uomo?
Vorrei concludere con un altra farfallina cosi’ siamo tutti piu’ contenti che la Belen non e’ l’unica
Queste donne, per quello che ne so io, non hanno bisogno di essere difese, non sono una specie protetta e sanno benissimo come farsi strada nel mondo. Quindi rimango un po' perplessa da questa improvvisa difesa. Il femminismo moralista ha vinto, non perche' le altre, che fra l'altro sono molte di piu', si sentono tutte sante ma perche' non sono mai rappresentate. Infatti le uniche rappresentate dai mezzi di comunicazione sono quelle come la Belen. Personalmente io sono stufa di vedere donne che ridono ad essere marchiate come prosciutti, essere messe sotto i tavoli, essere smanacciate e avere come fuoco fisso della telecamera le tette.
Voglio vedere donne che fanno qualcosa d’altro, che esibiscono delle qualita’ che non siano quelle di madre o puttana od ultimamente schiava silenziosa e pezzo di carne da marchiare. Questa non e’ liberta’ se poi quando entro in una riunione tutto il lavoro che faccio io viene automaticamente ignorato in confronto a quello che fa il mio collega nonostante lui sia meno produttivo.
Le femministe moraliste alle quali io mi associo sono contro questo modello unico che e’ stato ribattezzato MUT (Modello Unico Televisivo) anche se il televisivo dovrebbe essere esteso anche ad altri mezzi di informazione. Quando La Stampa mette la foto di una donna sdraiata sul tavolo di una cucina in posa sbarazzina ed equivoca con un laptop davanti ad illustrare una conferenza di business women alla quale hanno partcipato la CEO della pepsi ed altre donne di simile calibro fa disinformazione e un disservizio a tutte le donne, per esempio, perche’ la percezione della donna in business o accademia diventa quella di una donna poco credibile. Immaginate un’articolo su una qualche importante conferenza illustrata da un uomo sdraiato su un tavolo in cucina mentre fa lo spiritoso. Perche’ questo deve essere accettabile per una donna ma non per un uomo?
Vorrei concludere con un altra farfallina cosi’ siamo tutti piu’ contenti che la Belen non e’ l’unica
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